In campagna

Uve 100% Passerina
Terreno medio impasto-argilloso
Sistema di potatura Guyot
Densità di impianto 3500 viti-ha
Orientamento dei filari sud-nord, est-ovest
Età delle viti da 10 a 50 anni
Resa 60 hl-ha
Inerbimento su tutta la superfice per tutto l’anno
Nessun utilizzo di concimi
Raccolta manuale
Agricoltura biologica certificata
Zona geografica Marche sud – Piceno
Altitudine 290 m-slm

In cantina

Pressatura soffice delle uve, fermentazione lenta a temperatura controllata, maturazione in cemento, affinamento in bottiglia
Vino biologico certificato

A tavola

Bottiglia Bordolese leggera
Capacità 750 ml
Titolo Alcolometrico 12,5% vol.
Acidità totale 5,8 gl
Temperatura di servizio 10 °C










Vitigno a bacca bianca molto antico originario del Centro Italia. Molto probabile che la sua terra natia si trovi verso la sponda adriatica, nelle Marche, anche se nella provincia di Frosinone, dove è tradizionalmente molto diffusa, alcuni ne rivendicano la primogenitura. Per decenni è stato confuso con altri vitigni, spesso associato al Bombino Bianco e al Trebbiano Toscano. Certamente appartiene alla vasta famiglia dei Trebbiani, coincide con il Pagadebito Gentile romagnolo ed è, forse, una mutazione genetica del vitigno Biancame, anch'esso marchigiano, diffuso soprattutto nella zona delle colline pesaresi. E' attualmente diffuso nelle Marche, in particolare nel Piceno, in Abruzzo, in Emilia Romagna e nel Lazio, quasi esclusivamente in provincia di Frosinone.
Ha attraversato decenni di grande crisi a partire dagli anni '60, quando è stato significativamente sostituito con il Trebbiano Toscano, più vigoroso e produttivo ma di minor qualità.

Il suo nome deriva dalle dimensioni degli acini piuttosto ridotte e dal fatto che, spesso, i passeri ne beccano gli acini. Nonostante questo evento sia comune a molte uve, nella tradizione contadina la Passerina in particolare ne risulta coinvolta per la qualità della propria polpa. E' conosciuto con molti sinonimi: Uva Passera, Trebbiano di Teramo, Campolese, Caccione, Uva d'Oro, Uva Fermana, Cacciadebiti, Pagadebiti (da molti nomi di deduce come, in epoca passata, era considerata uva di buona produttività e di sicuro reddito).

Caratteristiche ampelografiche: foglia media, pentagonale e pentalobata. Grappolo medio-grande, piramidale o conico, di media compattezza o quasi spargolo, a volte alato. L'acino ha colore giallo-oro con buccia spessa, pruinosa e consistente. Di norma necessita di potature abbastanza lunghe. Matura intorno alla fine di Settembre e garantisce una buona produttività e vigoria.
La caratteristica di questo vitigno è una buona capacità di accumulo di zuccheri non accompagnata però da una corrispondente diminuzione delle componenti acide in epoca di vendemmia. Si caratterizza quindi molto spesso per una forte acidità. Alcuni dei componenti polifenolici presenti in quest'uva sono di una certa rilevanza dal punto di vista salutistico, molecole quali idrossitirosolo, quercitina glucuronide e acido glutationilcaftarico.



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Passerina is an ancient and traditional variety in the white wines of the Marche wine region of central Italy. It is thought to be a mutation of Biancame (the name by which the Bianchello grape is known in Marche), and it is often confused with Bombino Bianco and Trebbiano Toscano. The majority of Passerina vines are to be found in Marche's Piceno province, but there are also significant plantings all across central Italy, in Abruzzo, Emilia Romagna and Lazio.
Passero is the Italian word for ‘sparrow’, the bird known to Italian vinegrowers for its voracious appetite for ripe Passerina grapes. The Italian ‘–ina’ suffix is a diminutive, and indicates the relatively small size of Passerina grapes.

Passerina also goes by the names Uva Passera, Campolese, Trebbiano di Teramo (after the Teramo hills in northern Abruzzo) and even Pagadebiti, although the latter has now been recognized as a variety in its own right.
Passerina vines have mid-sized, pentagonal leaves and small grapes, which grow in medium-large clusters. The berry’s skin is quite thick and ripens to a deep golden color. The grapes ripen with a high level of natural sugars, and have correspondingly high acidity, making for balanced wines in all but the hottest sites.




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